Ai suoi committenti più impazienti, Rembrandt diceva che “un quadro è finito quando l’artista dice che è finito“.
Flaminio Bertoni lavorò incessantemente alla parte posteriore della DS19, nel tentativo di armonizzarla con quella anteriore, senza raggiungere un risultato soddisfacente (per lui) mentre la direzione di Citroën lo pregava di accelerare, visto che mancavano poche settimane al Salone di Parigi del 1955.
Curiosamente, in vent’anni di produzione e dopo innumerevoli disegni, schizzi e maquette, la sola parte a non cambiare nella Dea delle automobili fu proprio quella che non piaceva al suo autore.